Pop Circles invaders

2011

Incursioni aliene in salsa pop per questa produzione firmata Andy. Un progetto che ha come obiettivo il trasporto immediato dell’osservatore in una sorta di comic strip iperstellare dove le icone del grande cinema partecipano ironicamente a uno scenario popolato da cerchi nel grano e antiche civiltà di sapore esoterico. Invasioni che dilatano lo spazio narrativo oltre i confini delle tele, approdando sotto forma di pioggia cosmica sulle pareti della galleria e che trascinano l’ospite in una vertigine visionaria. Un invito alla perdizione sensoriale che ci viene rivolto velatamente attraverso personaggi storici dell’animazione americana: l’Eta Beta tentatore propone a una sciantosa Liz Taylor versione Cleopatra semplici trucchetti da viaggio così come la sirena che ci dà le spalle sembra voler incuriosire lo spettatore allo studio di eventuali mutazioni genetiche portate all’ecosistema marino da una perla radioattiva. Il tutto in un percorso visivo che mantiene il grafismo del fumetto, cifra inconfondibile dell’artista di Monza, e che si serve delle fluorescenze dell’acrilico per veicolare l’occhio su un circuito lisergico in cui si ripetono accenni di trasformazioni indotte. Nelle opere pastiche le creature glamour di Andy se la devono vedere con chiamate extraterrestri da un passato futuribile: ritornano gli Space Invaders su cellulari di super modelle dalla pelle verdastra e sotto lo sguardo vanesio e complice di Titty mentre un cono di luce proveniente dall’astronave madre proietta sulla terra la sagoma rassicurante di Mickey Mouse, in un clima di terrore tutto fashion, costruito mediante rivisitazioni ironiche di cult movie e fluorescenze calibrate.  A completare la serie alcune tele satellite in cui l’elemento alieno è ancora una volta il colore: pennellate sottili e sapienti illuminano i dettagli sull’elegante volto di una geisha, la cui bellezza trattenuta e sensuale nulla ha da invidiare ai conturbanti sguardi europei che si moltiplicano in più formati all’interno di questa produzione 2011, dove continua il tributo dell’artista alle iconografie tratte dai manga giapponesi che tanto hanno formato il suo stile pittorico sin dai primi approcci all’illustrazione. Atmosfere da ‘Space 1999’ in questo progetto in cui la musica non ha un ruolo marginale: numerosi gli oggetti creati per celebrare lo storico connubio con l’arte che maggiormente ha influenzato la sua tecnica pittorica: una postazione per ipod e un sistema acustico ad alta definizione sono stati innestati con maestria sul grammofono e la radio vintage dalle larghe campiture di colore. Strumenti di uso quotidiano, carichi di citazioni percorribili, che rendono non meno straniante l’impatto terrestre con questa ‘Pop Circles Invaders’, dove il sogno sinestetico di Andy si avvera e ci avvolge, come sempre, in una nuvola di glitter.

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